La Specola, un osservatorio a Padova

 

Oggi parliamo di Padova e di uno dei monumenti storici che la caratterizza anche dal punto di vista astronomico: parliamo della Specola e del suo osservatorio.

La Specola, un osservatorio a Padova
La Specola, un osservatorio a Padova

Detta poi Torre della Specola anticamente era la Torlonga del castello dei Carraresi, da punto strategico come osservatorio di difesa della città di Padova a Osservatorio astronomico patavino.

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La Specola è uno dei simboli più rappresentativi della città e della sua storia: l’alta torre che si erge ricorda la tirannia di Ezzelino III da Romano che nel 1242 aveva edificato un castello con due torri di cui la maggiore era il luogo in cui il tiranno teneva rinchiusi e torturava i suoi prigionieri, così raccontano documenti d’archivio.

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Poi con l’arrivo dei signori di Padova, i Carrara, nel 1374 costruirono un nuovo castello-fortificazione sui resti del vecchio come strumento difensivo e splendido edificio decorato all’interno e all’esterno.

Nel maggio 1761 il Senato della Repubblica di Venezia emanava un decreto con il quale istituiva un osservatorio astronomico all’Università di Padova, da adibire anche a luogo di addestramento dei futuri astronomi.
Quattro anni dopo, nel settembre del 1765, si affidava l’incarico al professore di astronomia, geografia e meteore, l’abate Giuseppe Toaldo, di visitare i principali osservatori italiani per informarsi sulla struttura dell’edificio e sui principali strumenti necessari all’attività dell’astronomo.
Al ritorno Toaldo, dopo aver presentato il progetto, nel dicembre dello stesso anno fece venire da Vicenza l’architetto don Domenico Cerato, amico e compagno di studi nel Seminario vescovile di Padova e uno dei più abili architetti del tempo.
Utilizzando la Torre alta del Castel Vecchio per le sue grosse e solide mura e per la sua collocazione all’interno della città, ideale per l’osservazione astronomica. In particolare, la Torre era idonea perché consentiva un’ottima osservazione verso sud, ovvero verso il meridiano celeste, punto cruciale per lo studio del moto degli astri.
E fu così che, dopo dieci anni di lavori, nel 1777 la Torre divenne Osservatorio  astronomico, ovvero “specula astronomica” secondo la dicitura latina.

L’interno fu ristrutturato per l’uso delle osservazioni astronomiche e fu diviso in due parti: una parte inferiore, a 16 metri dal suolo sulla parete est, in cui fu costruita la Sala Meridiana per le osservazioni al meridiano celeste, e una parte superiore, a 35 metri dal suolo nella zona delle merlature, ove fu costituita un’alta sala con alte finestre, la Sala delle Figure, per osservare la volta celeste da ogni angolazione con cannocchiali di vario tipo utilizzando anche la terrazza adiacente.

Fu inoltre costruita una terrazza sopra la sala meridiana per gli studi di meteorologia.

In seguito la Specola subì rimodernamenti, sia della strumentazione, sia della struttura, come l’aggiunta di una terza cupola nell’Ottocento o l’edificazione di un padiglione nuovo sul bastione adiacente per accogliere il rifrattore di Mertz.

Nell’archivio storico dell’Osservatorio sono ancora conservati gli antichi registri delle osservazioni astronomiche e la biblioteca.

La nuova specola, una delle più belle nell’Europa del Settecento, visitata da illustri personaggi, come il poeta e drammaturgo tedesco Johann Wolfgang Goethe, che nel 1786 descrisse nel suo diario di viaggio lo splendido panorama dalla torre dell’Osservatorio.

Noi abbiamo dedicato un bouquet di fiori a questo monumento importante per la storia, per la scienza e per l’Università di Padova: La Specola disponibile online con consegna a domicilio.

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Pubblicato da Manuel di Fioreria Sarmeola

Fiorista, mi occupo anche del blog e del sito www.fioreriasarmeola.com con la passione oltre che per i fiori anche per l'arte e la musica