Voi la sapete la storia dell’albero di Natale?
Dopo aver parlato della storia di Babbo Natale e del presepe, quest’oggi parleremo di albero di Natale, un’altra tradizione delle nostre case per questa festività del mese di dicembre.
Simbologia dell’albero.
L’albero già di suo è sempre stato simbolo di vita per tutte le culture, ancora prima della nascita del Cristianesimo.
Nella cultura cristiana, il legno della croce di Cristo è anche simbolo del legno che può fiorire, come testimoniano incisioni e dipinti in catacombe e battisteri di epoca paleocristiana.
Buon auspicio.
Un’antica tradizione pagana voleva che per il nuovo anno si portasse in casa un ramo come simbolo di buon auspicio, il ceppo, per poi bruciarlo nel camino.
Simbolicamente si bruciava il tempo trascorso nell’anno appena conclusosi e le scintille che salivano nella cappa erano la luce dei giorni prossimi a venire. In quell’occasione, ci si scambiavano anche i doni.
Un’usanza risalente al periodo medioevale era quella degli “Adam und Eva Spiele”, i giochi di Adamo ed Eva, la ricostruzione nella notte del 24 dicembre del paradiso terrestre, con alberi di frutta simbolo della vita e dell’abbondanza.
A questi alberi da frutto, con il tempo si preferì l’abete, il “Tannenbaum”, perché sempreverde. Una favola popolare racconta che il magico dono di mantenere intatto il suo colore e le sue foglie sia stato un dono di Dio all’albero che era stato un rifugio dai suoi nemici.
L’abete era considerato un albero sacro anche nell’antico Egitto dove era considerato l’albero della Natività, perché sotto i suoi rami era nato il Dio di Biblos.
In Grecia era l’albero consacrato alle nascite e in Asia settentrionale era l’albero cosmico, piantato al centro dell’universo.
L’albero di Natale nasce poi ufficialmente intorno al 1605: in una cronaca di Strasburgo si legge che gli abeti, “Dannenbaumen”, in tedesco arcaico, erano portati nelle case e ornati con mele, zucchero e fiori di carta, oggetti simbolo di fertilità. La fortuna e la diffusione dell’albero addobbato si devono allo scrittore tedesco Wolfgang Goethe, che, pur non essendo del tutto uomo di fede, amava moltissimo la tradizione dell’albero di Natale, all’epoca molto diffusa in Germania, soprattutto nelle case aristocratiche. Nella sua opera più famosa, “I dolori del giovane Werther”, l’insigne scrittore inserisce anche una descrizione dell’albero natalizio, che da quel momento in poi, debutta anche nella grande letteratura.
In epoca romantica, l’albero di Natale raggiunge il suo splendore e l’antica tradizione è maggiormente valorizzata. È di questo periodo la canzone “Oh Tannenbaum, oh Tannembaum” (“Oh albero, oh albero”), ancora oggi una delle canzoni natalizie più cantate non solo in Germania, ma anche nel nostro Paese.
