Sposarsi a Selvazzano Dentro

La nuova sede comunale a Palazzo Eugenio Maestri.

Per chi ha in mente di sposarsi a Selvazzano Dentro con rito civile vi suggeriamo alcune location che possono risultare interessanti per celebrare il vostro giorno più bello come il matrimonio.

Sposarsi a Selvazzano Dentro

Palazzo Eugenio Maestri – Selvazzano Dentro – Nuova Sede Giunta Comunale

Matrimonio Civile a Palazzo Maestri Selvazzano Dentro
Matrimonio Civile a Palazzo Maestri Selvazzano Dentro

Sposarsi qui con rito civile.

È destinato ad ospitare la biblioteca civica, sale dedicate a mostre e di rappresentanza, compreso la “Sala del Gran Consiglio” in cui si riunirà il Consiglio comunale, inaugurato e aperto al pubblico nella primavera del 2016.

Matrimonio Palazzo Maestri Selvazzano Dentro
Matrimonio Palazzo Maestri Selvazzano Dentro

Alcune foto di matrimonio con rito civile a Selvazzano Dentro.

Matrimonio Palazzo Maestri Selvazzano Dentro
Matrimonio Palazzo Maestri Selvazzano Dentro
Matrimonio Palazzo Maestri Selvazzano Dentro
Matrimonio Palazzo Maestri Selvazzano Dentro
Matrimonio color lilla
Matrimonio color lilla a Selvazzano Dentro
Matrimonio civile color lilla
Matrimonio civile color lilla a Selvazzano Dentro
Matrimonio Civile a Palazzo Maestri Selvazzano Dentro
Matrimonio Civile a Palazzo Maestri Selvazzano Dentro
Sala Palazzo Eugenio Maestri
Sala Palazzo Eugenio Maestri sede del Comune di Selvazzano Dentro

Altre foto della sede del Comune di Selvazzano Dentro.

Palazzo Eugenio Maestri a Selvazzano Dentro
Palazzo Eugenio Maestri a Selvazzano Dentro
Matrimonio civile Palazzo Maestri Selvazzano Dentro
Matrimonio civile Palazzo Maestri Selvazzano Dentro
Sala Palazzo Eugenio Maestri
Sala Palazzo Eugenio Maestri

L’edificio storico, che per anni ha svolto le funzioni di sede comunale, fu progettato alla fine dell’800 dal noto ingegnere Eugenio Maestri, lo stesso che disegnò la Loggia Amulea di Prato della Valle.  Dotato anche di connessione internet wireless (nella piazzetta retrostante), Palazzo E. Maestri si candida ora quale sede, nel cuore della città, atta ad ospitare funzioni amministrative importanti e dove si riuniranno molte delle assemblee metropolitane tra i Comuni del quadrante Nord-Sud-Ovest padovano.

PalazzoEugenioMaestri

La sua collocazione, lungo la ciclovia turistico-fluviale Vicenza-Venezia denominata “da Palladio a Galileo” lo rende tappa interessante di un più ampio percorso turistico-culturale.
Si trova in Via Roma, 32 – Selvazzano Dentro – Padova

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Villa Melchiorre Cesarotti – Selvazzano

E’ documentato che già nel 1668 il notaio Paolo Cesarotti possedeva a Selvazzano una casa domenicale “con barchessa, colombara, stalla, caneva, granaro, pozzo, forno, cortivo serrato di muro e brolo serado de spinada”, Villa Cesarotti, (poi, nell’ordine, Leoni, Valvassori e Fabris). Nel 1781 la proprietà passò a Melchiorre Cesarotti, che aveva acquistato grande notorietà per la traduzione dei Canti di Ossian; intorno al 1792 l’illustre letterato avviò una radicale opera di trasformazione della sua residenza di campagna che chiamava “Selvaggiano” e vi impiegò quasi dieci anni, alla fine dei quali ne uscì un’opera complessa, sofisticata, carica di significati letterari e filosofici.

Matrimonio Civile Villa Cesarotti a Selvazzano Dentro
Matrimonio Civile Villa Cesarotti a Selvazzano Dentro

All’abbellimento della villa con pitture ed iscrizioni si accompagnò l’allestimento del “museo selvaggianesco” (una raccolta di “corpi naturali”, soprattutto conchiglie, minerali e fossili), di un orto, di un boschetto funebre disseminato di iscrizioni e di una grotta al centro del giardino.

Matrimonio a Villa Cesarotti Selvazzano Dentro
Matrimonio a Villa Cesarotti Selvazzano Dentro
Matrimonio a Villa Cesarotti Selvazzano Dentro
Matrimonio a Villa Cesarotti Selvazzano Dentro

La realizzazione cesarottiana va inquadrata nel vivace dibattito sui giardini che alla fine del Settecento agitò la cultura europea. Le scelte operate dall’abate, che nelle lettere agli amici accennava ai propri “sistemi d’architettura vegetabile”, sembrano ispirate ad una certa cautela: per Cesarotti il giardino è sì esempio di sensibilità, come auspicavano i preromantici, ma anche di erudizione, di gusto enciclopedico. Fatto sta che a Selvazzano arrivarono illustri visitatori dall’Italia e dall’Europa: da Ippolito Pindemonte a Vittorio Alfieri, da Madame de Stael a Isabella Teotochi Albrizzi.

E forse vi giunse anche Ugo Foscolo. Purtroppo già a metà del secolo scorso quasi nulla restava della costruzione cesarottiana; all’interno della villa oggi rimane solo il lacerto di un’iscrizione in una stanza del primo piano, quella dedicata dall’abate scrittore alla filosofia morale. All’esterno sono stati recentemente restaurati e valorizzati il parco romantico e la barchessa, ora sede dell’Informagiovani e di varie attività socio-culturali. Il complesso villa-barchessa-parco è meta di cicloturismo poiché sito lungo la ciclovia del Bacchiglione denominata “da Palladio a Galileo”.
Indirizzo: Via Cesarotti, 17/19 Selvazzano Dentro

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Villa Emo Capodilista – Feriole

Sulla piccola altura euganea del Mottolo alla Montecchia si erge, al centro di un giardino all’italiana, una delle più singolari ville venete, Villa Capodilista. Progettata dal veronese Dario Varotari (1539-1596) e realizzata probabilmente nel 1578, è un edificio a pianta quadrata, con ripartizione a croce delle singole stanze, in cui i quattro prospetti sono perfettamente identici tra loro. Staccandosi dal consueto tipo veneto, rivela la genialità, la sensibilità e l’estro pittorico del progettista che studia ogni arcata delle logge e le singole finestre in modo tale da inquadrare scorci panoramici stupendi con quinte costituite da alberi isolati o a gruppo e dallo sfondo dei colli Euganei e delle Alpi.

Le logge, sia quelle terrene che le superiori, fino al secolo scorso giravano completamente intorno all’edificio, offrendo la possibilità di una passeggiata coperta altamente suggestiva. Il concetto ispiratore era quello antico del chiostro ma con una disposizione diametralmente opposta, ossia aperto verso l’esterno. Il Varotari, che aveva già lavorato come pittore nella vicina Abbazia di Praglia, si occupò anche della decorazione pittorica della villa giovandosi della collaborazione di Antonio Vassillacchi detto l’Aliense (1556-1629).

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L’attribuzione delle grottesche della loggia di mezzogiorno non è stata ancora definita: l’alta qualità stilistica farebbe ipotizzare l’intervento di uno specialista in contatto con la scuola romana o vicino a Giovanni da Udine. Delle quattro stanze al pian terreno, le più interessanti sono, opera del Varotari, la “camera della vigna” il cui soffitto è affrescato con amorini che si arrampicano su di un pergolato ricchissimo di grappoli e foglie e la “camera delle ville” (nome riferito alle vedute che riproducono le ville possedute dai Capodilista) con una scena allegorica che mostra il Tempo e la Virtù che scaccia il vizio. La villa è stata restaurata negli anni Sessanta a cura di Mario Botter anche autore della pregevole monografia.
Si trova in Via Montecchia, 11 a Selvazzano Dentro

Pubblicato da Manuel di Fioreria Sarmeola

Fiorista, mi occupo anche del blog e del sito www.fioreriasarmeola.com con la passione oltre che per i fiori anche per l'arte e la musica