Il fiore di oggi è il Narciso, il significato di questo fiore, è l’autostima, la vanità e l’incapacità d’amare.
Questo significato è da far risalire alla storia di Narciso, un giovane e splendido pastore di cui Ovidio parla nel terzo libro della Metamorfosi.
Il Narciso è rappresentato come un ragazzo molto vanitoso e completamente affascinato dalla sua stessa bellezza ed incapace, proprio per questo, di apprezzare i sentimenti che la sua bellezza suscitava in tutte le fanciulle.
Mitologia e leggende.
Un giorno, mentre ammirava tutto il suo splendore nelle acque di uno stagno, Narciso divenne “obiettivo” di Cupido che, per farsi beffe del giovane, gli truccò la faccia e gli scompigliò i capelli. Narciso, nel tentativo di recuperare il suo viso, cadde in acqua e morì.
Sulle sponde dello stagno nacquero dei narcisi che chinavano il capo sull’acqua alla ricerca della propria immagine riflessa.
Dal termine narciso sono derivati gli aggettivi narcisista e narcisistico ed il sostantivo narcisismo che indicano la tendenza a contemplare con eccessivo compiacimento la propria persona e la propria personalità.
Di solito i bulbi vanno piantati in una zona di pieno sole o a mezz’ombra; in ombra solo se il clima è decisamente caldo. Il terreno deve essere molto drenato, con una certa quantità di sabbia, anche se nel tempo i narcisi che si inselvatichiscono tendono a tollerare pure il suolo argilloso e pesante purché parzialmente ombreggiato in estate e non soggetto ad asciugarsi del tutto. Non è necessario che sia molto ricco di nutrimento.
I narcisi danno soddisfazione se vengono lasciati in terra, senza venir rimossi, per un periodo di almeno 4 anni; anno dopo anno la fioritura si infittisce se l’area non viene trattata con pesticidi, ai quali sono sensibili.
Sono della famiglia delle Amarillidacee e originari dall’Europa.
Il nome Narciso deriva dal greco narkissos da narkè che significa “ottundimento” perchè nell’antichità si credeva che questa pianta avesse proprietà sonnifere, anzi narcotiche. Il genere Narcissus comprende 40 specie originarie non solo dell’Europa, ma anche dell’Africa settentrionale, della Cina e del Giappone.
Si tratta di piante bulbose annue, con foglie basali lunghe e strette e fiori bianchi o gialli, che spuntano isolati in cima a uno scapo fiorale privo di foglie. Presentano una corolla munita, al centro, di una corona a forma di campanella, di trombetta (narcisi tromboni) o di ruota.
Le specie del genere Narcissus si ibridano tra loro con grande facilità e le numerosissime varietà che in tal modo sono derivate hanno generato, analogamente ai tulipani, uno dei generi più vasti di bulbose coltivate.
I fiori vengono utilizzati per fare mozzi recisi e sono molto duraturi; ma il narciso è soprattutto un elemento insostituibile nel giardino primaverile, che rallegra e adorna incomparabilmente con la sua abbondante fioritura. Può essere coltivato anche in vaso o in cassetta in appartamento.
I narcisi si collocano tra i primi fiori che sbocciano alla fine dell’inverno rallegrando la campagna con i loro bei colori.
Ne esistono varie specie selvatiche, che abbondano nei prati e nei boschi umidi di pianura e di montagna (Narcissus pseudo-narcissus, Narcissus tazetta, Narcissus nobilis, Narcissus nivalis, Norcissus poeticus, ampiamente diffuso nei prati alpini del nostro paese.)