Papiro

Papiro

Il papiro è un materiale prezioso nel corso della storia, oggi non parleremo del papiro inteso come manifesto goliardico da appendere il giorno della laurea fuori dall’Università, parleremo della pianta dove gli antichi egizi utilizzavano la loro fibra per i loro manoscritti
.
Con il termine papiro, oltre alla pianta, si indicano i fogli utilizzati dagli antichi egizi per la scrittura. In effetti, ancora oggi, in gran parte delle lingue occidentali, la carta viene nominata con termini derivati dall’antico papiro (anche nelle caricature delle lauree); questo perché, gli antichi egizi utilizzavano proprio i fusti di cyperus papyrus per preparare i fogli su cui scrivevano. La società egizia basava la sua fiorente economia su un fiume, il Nilo, lungo le cui sponde crescevano in abbondanza enormi esemplari di cyperus; per questo motivo, tale pianta, rappresentava un materiale a basso costo, di facile reperimento ed utilizzo.

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I fogli di papiro.

I fogli di papiro venivano preparati utilizzando i fusti di papiro, direttamente; tali fusti venivano tagliati in strisce, e fatti macerare per ore nell’acqua; in seguito, diventati morbidi da tale procedimento, venivano affiancati e pressati, fino a formare dei grandi fogli robusti, resti dei quali furono trovati nelle tombe dei faraoni, e quindi ancora oggi resistono al passare del tempo.

In Italia si coltiva il papiro?

Viene chiamata comunemente papiro una pianta erbacea appartenente al genere delle cyperacee, il cui nome botanico è cyperus papirus; in effetti a questo genere appartengono centinaia di specie, diffuse in buona parte del globo, adattatesi a vivere nei luoghi umidi, sui bordi di corsi d’acqua lenti, o nei pressi di stagni o paludi.

In Italia si coltiva spesso come pianta da appartamento, scegliendo specie di origine Africana, che non potrebbero sopportare i rigori invernali; esistono specie che vivono anche nella nostra penisola allo stato selvatico, nelle zone umide del paese.

Sono piante erbacee, che producono uno spesso apparato radicale, costituito da rizomi striscianti, ricoperti in genere da brattee scure, simili a scaglie; dai rizomi si sviluppano alcuni sottili fusti eretti, che possono raggiungere i 3-5 metri di altezza, a seconda della specie e del clima in cui vengono coltivate le piante; i fusti sono rigidi, cilindrici o triangolari, di colore verde, e all’apice portano un ciuffo di foglie (o brattee) di colore verde brillante, piatte e nastriformi o anche filiformi o triangolari.

In estate, all’apice del ciuffo di foglie, sbocciano piccole infiorescenze, costituite da fiori verdastri, poco appariscenti, a cui fanno seguito i piccoli semi scuri.

Pubblicato da Manuel di Fioreria Sarmeola

Fiorista, mi occupo anche del blog e del sito www.fioreriasarmeola.com con la passione oltre che per i fiori anche per l'arte e la musica